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Occlusione percutanea dell'auricola sinistra

Aggiornamento: 11 ott 2020

Strategia terapeutica volta all’occlusione dell’auricola sinistra, sede più frequente dell’insorgenza di trombi. Questi sono responsabili di stroke ischemico in pazienti affetti da fibrillazione atriale.



Una delle complicanze più temibili della fibrillazione atriale, soprattutto in assenza di adeguata scoagulazione, è lo stroke ischemico. In questi casi la causa va ricercata negli eventi trombo embolici secondari alla stasi del sangue all’interno della cavità atriale di sinistra che favorisce l’aggregazione piastrinica e la formazione di trombi che possono distaccarsi dalle pareti e penetrare il circolo arterioso. All’interno dell’atrio di sinistra esiste un recesso anatomico, denominato auricola, all’interno della quale la stasi ematica è particolarmente favorita e che pertanto rappresenta frequente sede di origine di trombi. La prevenzione dello stroke ischemico è uno dei principali motivi per i quali, all’interno delle linee guida di gestione della fibrillazione atriale, è raccomandata la scoagulazione. Quest’ultima, nella maggior parte dei pazienti, viene ottenuta attraverso la somministrazione di anticoagulanti orali (es. warfarin, acenocumarolo).


La gestione di questa terapia, tuttavia, può presentare delle difficoltà e nei pazienti molto anziani la gestione della terapia anticoagulante può risultare particolarmente complessa, anche alla luce del rischio di sanguinamento che, spesso, risulta essere molto maggiore rispetto a quello ischemico.


È alla luce di queste limitazioni della terapia anticoagulante orale l’occlusione transcatetere dell’auricola di sinistra, sede più frequente di insorgenza di trombi, viene considerata una strategia terapeutica molto promettente.


Tale procedura avviene introducendo occlusori meccanici per via venosa, facendoli passare attraverso il setto interatriale (tramite puntura transettale) e andando quindi a occludere l’auricola di sinistra.

Terminata la procedura, tutti i pazienti (salco controindicazioni specifiche) vengono mantenuti in terapia cronica con acido acetilsalicilico. La procedura su svolge in regime di ricovero e generalmente si svolge in non meno di 2 ore.

La procedura non è dolorosa, essendo condotta in sedazione profonda con assistenza anestesiologica. Vi è un bassissimo rischio di eventi trombotici cerebrali secondario all’inserzione di materiale estraneo nelle sezioni di sinistra del cuore.

 
 
 

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